sabato 2 novembre 2013

Il giorno e la notte - gara bi-sprint a Piossasco

Strano il titolo di questo post vero?
"Il giorno e la notte" cosa vorrà mai dire...
Molto semplice, la gara era una doppia sprint, e la mia prestazione nelle due gare è stata proprio dal giorno alla notte (o meglio dalla notte al giorno).
Vediamo di capire meglio...

Mi presento alla competizione piuttosto carico e motivato. La carta attualmente in uso non è molto precisa, ma sono comunque convinto di poterci passare sopra senza problemi.
Dopo un bel riscaldamento assieme ad Andrea Bruno, viene il mio momento.
Parto forte, ma già per andare al primo punto qualcosa non va. Faccio una scelta tra diversi sentieri e dopo poco non mi torna la mia posizione. Nel tentativo disperato di non perdere troppo tempo vado un po' alla cieca, trovo la mia seconda lanterna, faccio azimut verso la prima e finisco chissà dove.
Possibile?
Mi vengono in mente i lunghi azimut che ho fatto in altre gare, piuttosto recentemente ad Aprica, e rimango piuttosto smarrito.
La prima manche è andata, ma voglio riprovare, pertanto ritorno da capo e riparto. Inspiegabilmente rifaccio esattamente le stesse cose di prima.

Stesse scelte, stessi errori, stesso smarrimento...

Torno in partenza, sconsolato, e giustamente vengo anche redarguito da Andrea Bruno che mi dice che le gare si finiscono, che non bisogna mollare. 
Ha perfettamente ragione, e io sono un pirla.
Ciò detto scopro poi che il mio fallimento era dovuto all'errata tracciatura dei sentieri in carta. Quello che doveva essere il più grande era il più piccolo, ma avrei dovuto passarci sopra. Non si butta via una gara per una stupidaggine simile...

La cosa positiva è che non mi perdo d'animo e parto nuovamente motivato per la seconda manche. Sicuramente non una gara perfetta, ma piuttosto lineare e con solo un piccolo errore, per andare alla 12.
Un po' di sfiga ovviamente non guasta mai e mi si slaccia pure una scarpa in gara, pur avendo fatto il doppio nodo.



1.8 km + 95 m ovvero 2.75 kmsf percorsi in 27 min 14 sec, ovvero 9.87 min/kmsf. Speravo di fare ambo le manche sui 9 min/kmsf o anche meno, ma non è stato possibile. 

I complimenti di giornata vanno a mia moglie Elisabetta che riesce a vincere la seconda manche facendo una gran gara. Ricchi premi in generi alimentari, sempre ben accetti e utili! 


venerdì 1 novembre 2013

Entracque - gara di casa in mezzo ai lupi

Come fa giustamente notare il buon Dario Pedrotti sul suo blog Dopolav-Ori, nell'ultimo suo divertentissimo intervento, è da Settembre che non scrivo, ed infatti ho accumulato ben quattro gare di cui fare il resoconto (Entracque, Piossasco, Incisa Scapaccino e Brescia).

Ci eravamo lasciati con i campionati italiani ad Aprica, un bel devasto di fatica (fa pure rima), posto molto bello ma forse poco adatto alla pratica della corsa d'orientamento a causa dei fortissimi dislivelli, e torniamo a parlare di Entracque, dove per la seconda volta si è svolta la gara di casa, il giorno 06/10.
La novità è che la carta è stata aggiornata e rivista rispetto alla prima versione dell'anno scorso, ed è stata finalmente omologata, quindi valida anche per gare regionali. Inoltre come società ci siamo finalmente cimentati nell'uso della punzonatura elettronica... un successo! 

Che dire, il posto è davvero bello, il terreno è piuttosto interessante, poichè vi sono parecchi prati, quindi buona visibilità,pendii non troppo scoscesi ed il paese dove un paio di lanterne vengono sempre messe e offrono un po' di respiro, soprattutto nelle le gare lunghe. 

Quest'anno decido di gareggiare in MA, 7 km + 260 m ovvero 9.6 kmsf tanto per gradire. Per la serie... stare a casa a leggere i vari blog, sorseggiare caffè comodamente seduti sul divano no eh? 
A lavoro mi dicono che sono pazzo a fare queste gare... "ma chi te lo fa fare a farti un c--o così? " ecc ecc... 
Poi alle stesse persone che mi fanno queste osservazioni spiego cosa sono le maratone in montagna, che quindi parlare di "farsi il mazzo" è una cosa del tutto relativa...

Tornando alla MA di Entracque, non sproloquierò su tutte le varie scelte ecc... faccio solo notare
- parto con il decano della società Beppe Anfossi, 80 anni, che nella discesa piuttosto ripida e nemmeno brevissima per andare alla svedese mi rimane incollato, nonstante io stia andando piuttosto deciso (?!?!?!?).
Forse Beppe è davvero un Marziano.

- classico errore al primo punto (peraltro punto davvero facile) che mi porta ad essere raggiunto da Davide e a non riuscire più a staccarlo fino alla fine della gara. L'errore si desume facilmente dalla mia traccia GPS qui a sinistra. NO COMMENT.
Probabilmente la velocità di Beppe mi ha destabilizzato...

- l'enigma per me più grande di tutta la gara rimane però come approcciare il punto 3.
Se si guarda la mia traccia, non ci sono dubbi circa la correttezza della navigazione fino al campo da calcio, poi io ho scelto di seguire un sentiero sulla destra, che poi girava a sinistra, abbandonarlo per fare un nord-est nel prato e infine aggirare la collina. Forse dal campo di calcio si poteva andare a sinistra, seguire la strada e poi tagliare un po' qua e là e rientrare dietro la collina. 
BOH, fatto sta che era un punto interessante.

La gara procede poi abbastanza bene, a tratti sono anche piuttosto veloce nella corsa (4:45 al km) ma quasi mai purtroppo veloce d incisivo nella lettura.
Va detto che correre tutta la gara insieme ad un'altra persona è piacevole per alcuni aspetti, piuttosto distraente per altri, perchè sei portato a guardare cosa fa l'altro piuttosto che leggere la mappa.


Tempo finale circa 1h 40 ovvero 10.4 min/kmsf non male, ma ancora lontano dagli obiettivi che ho in mente. 


domenica 29 settembre 2013

Campionati italiani long ad Aprica


Cogliendo l'occasione di questi campionati italiani Long ad Aprica ne week-end, ci prendiamo un giorno di ferie (il venerdì) e ne approfittiamo per andare  visitare Bergamo alta, che è più o meno sulla strada. 
La giornata è di quelle meravigliose, anche se piuttosto calda, e la visita a Bergamo ci lascia totalmente soddisfatti (qui sotto un bel panorama). 

Per fortuna la nostra meta finale è in montagna, pertanto già nel tardo pomeriggio del venerdì  raggiungiamo Corteno Golgi, paesino a circa 7 Km da Aprica, dove abbiamo prenotato l'albergo.
Curioso questo paesino, che ha dato a luce a Camillo Golgi, grande personalità della medicina, istologo e patologo divenuto famoso per i suoi studi sulla malaria e per il premio Nobel nel 1906.
Tornando alle gare, Il sabato si corre la gara Long, tutta tra i 1500 ed i 2000 m sul livello del mare. 
Scelgo di correre la categoria MA, gara lunga ma non lunghissima, ovvero 7.1Km + 235 m per un totale di 9.45 Kmsf. 



Il primo punto è di una semplicità disarmante, quasi si vede dalla partenza. Anche il punto 2 sarebbe molto facile, avendo nei paraggi come riferimenti un grosso muro ed una collinetta, ma perdo un po' di tempo perché non visualizzo correttamente il centro del cerchietto, nella mappa. 
Poi nel tentativo di scendere sul prato sottostante, senza finire in zone troppo ripide, devo praticamente saltare giù da una parete rocciosa, che mi costa un paio di ferite alla mano sinistra. Il terreno nella zona circostante la lanterna 2 non è proprio di semplice percorribilità, ma serve per darmi la classica "svegliata". Bella discesa per andare alla 3, punto che non presenta particolari problemi. 
Il 4 è probabilmente il punto più bello della gara. Si scende per piccoli prati fino a trovare un sentiero ben visibile che consente di avvicinarsi al punto, nel bosco. Da lì, si individuano molto chiaramente due massi attaccati e vicini ad un ruscello, si punta a nord su semi-aperto verso un insieme di radici e da lì si prosegue in curva di livello al punto. Davvero bellissimo! Puro azimut per la 5, e curva di livello per la 6 (va detto che la 6 quasi si vedeva dalla 5) poi altro bel pezzo di prato in discesa per la 7, dove scegliere il punto d'attacco era fondamentale. Per la 8 nessun problema fino a dopo il prato, poi come strategia ho scelto di portarmi al limitare della macchia verde due, percorrerla fino in fondo e poi cercare la roccia. Il punto 9 invece era uno di quei punti che mi piacciono poco, lunghissimo con la necessità di stare per moltissimo tempo in curva di livello. In realtà non me la sono cavata poi male, in passato probabilmente avrei commesso delle sciocchezze inaudite. L'unico vero errore arriva nella parte finale, ovvero dopo l'uscita dall'ultimo prato entro correttamente nel bosco, passo davanti alle radici, che mi confermano la mia posizione, ovvero a circa 300 m in linea d'aria dalla lanterna e  un paio di curve di livello sopra. Purtroppo scendo troppo, come si vede dal tracciato, perdendo ovviamente un po' di tempo nel tentativo di riconfigurarmi. 
Il punto 10 è nuovamente un punto un po' complicato, ma riesco a trovare la zona dove il bosco spianava, la traccia di sentiero, le tre radici, e quindi il punto, leggermente più a nord. 
Ho letto nel blog di Dario Pedrotti che lui e molte altre persone non sono riuscite a trovare il punto. Io probabilmente non ho fatto la miglior strategia (non sono andato dritto come un fuso sull'ago della bussola) e non sono stato molto rapido, ma non ho avuto enormi problemi a trovarlo.
Altro bel punto l'11, dove bisognava solo raccordare i vari sentieri. Piuttosto faticosi, ma non particolarmente complicati il 12 e il 13, semplice il 14. Commetto un ultimo errore al 16, a causa della stanchezza faccio un po' di valutazioni errate e salgo troppo. Chiudo la gara in 02:05, ovvero 13.3 min/kmsf. L'obiettivo era cercare di rimanere intorno ai 12, ma a causa di alcuni errori non sono riuscito. Mi ritengo comunque soddisfatto perchè in alcuni punti tecnici sono riuscito ad essere preciso e veloce. Occorre imparare a tenere un passo costante su queste gare lunghe, scegliere una strategia e poi correre, senza ricontrollare troppe volt la carta.  

Il giorno dopo si corre la staffetta, ma non mi dilungherò molto su questo. Si trattava di una gara piuttosto semplice, ma 
a causa di bolle nei piedi, stanchezza mentale e fisica dovuta alla gara del giorno precedente ho corso piuttosto male.
Due errori gravi in particolare hanno rovinato tutto. 
Peccato perchè analizzando il percorso a mente fredda poteva essere una tracciatura dove potevo andare forte. 





domenica 15 settembre 2013

Che bello correre in casa...

Era praticamente da quando ho cominciato a fare orientamento, circa tre anni fa, che dicevo: "Chissà come sarebbe bello far una gara di orientamento qui..." e molte volte, in giro a fare trekking tra quei monti, in quei boschi, provavo a immaginare quanto sarebbe stato bello avere un punto di controllo lì piuttosto che là...
Vi chiederete forse di quale posto stia parlando, ma andiamo con ordine.
Nei giorni 30-31 Luglio e 1 Agosto 2013 si è svolta la 3 jours du Briançonnais che, se non si fosse capito era appunto nel Briançonnais, ovvero la zona nei dintorni di Briançon, città nota per il suo centro storico unico e bellissimo, contornato dalle splendide fortificazioni di Vauban, il tutto patrimonio dell'Unesco.

Il primo giorno si correva la gara a media distanza, proprio nei boschi circostanti ad una delle svariate fortificazioni di Vauban. Posto molto bello, ma caldo piuttosto intenso, anche se ci si trovava intorno ai 1300 m di quota. Lunga e piacevole la passeggiata su sentiero sterrato che porta alla partenza della gara.

Al via per il primo punto la gara si fa subito interessante, perché si addentra immediatamente in un bosco verde 1.  Scelgo di usare come punto di attacco una leggera curva del sentiero, e fortunatamente azzecco la giusta strategia. Qualche tentennamento per scendere al punto 2 (non ero sicuro di aver individuato il giusto ruscello) mentre ottimo azimut per andare al 3. Qualche piccolo pasticcio per andare al 4, dove scendo abbastanza inutilmente al sentiero, giusto per avere conferma della posizione. Semplice il 5, poi piuttosto fisico il 6, ma abbastanza individuabile, grazie alla presenza dei prati ben delimitati. Bel tratto in curva di livello per andare al 7, con grosso masso a circa tre quarti di tratta che consentiva un aggiustamento della direzione di marcia. Facile il punto 8, e nuovamente fisico il punto 9.
Nessun problema per 10,11,12, poi nuovamente abbastanza fisico il 13, soprattutto nel primo tratto. Duro anche il 14, e neanche troppo semplice, dato che non bisognava perdersi tra i 1000 sentieri e tracce di sentiero presenti. Semplice il 15, mentre combino qualche pasticcio per il 16, a dimostrazione del fatto che i "semiaperti" non sono esattamente miei amici... Ancora qualche problema nella ripartenza dal 16, ma poi mi riprendo e concludo facilmente 18 e 19.
Gara da 4 km + 340 m di dislivello, per un totale di 7.4 kmsf, percorsa in 1:14:09 a una media quindi di 10 min/kmsf.



Oserei dire che, a parte un paio di sviste, ho disputato una delle mie migliori gare per ora. Sempre concentrato, ho dosato le forze nelle salite e non ho mai perso la lucidità nella lettura della carta.

Il secondo giorno si correva invece la gara sprint nel centro storico di Briançon. Purtroppo la registrazione dei dati con il Garmin non è stata soddisfacente, complice probabilmente la perdita di segnale, a tratti, nei sottopassaggi.
Non commenterò la gara nei singoli passaggi, non avendo appunto a disposizione la traccia GPS, mi limito a dire che è stata una sprint piuttosto fisica, con un paio di punti tecnici. Non ho corso male, ma nuovamente un paio di disattenzioni mi hanno impedito di fare la miglior gara possibile. 


Ma veniamo ora al terzo ultimo giorno di questa 3 jours du Briançonnais, e ora si potranno capire meglio le frasi iniziali di questo blog. Il terzo giorno, si correva infatti a Montgenevre, località di montagna a 1850 m slm, bellissima stazione sciistica e luogo incantevole soprattutto d'estate, con i suoi bellissimi boschi e le mille opportunità per fare sport immersi nella natura. Ho la fortuna di avere una casa in questo posto da moltissimi anni e di esserci molto affezionato. Ecco perchè da quando ho iniziato a fare orientamento, sognavo di poter fare una gara a Monginevro.






































Per chi conosce il posto, partenza circa a metà della cabinovia degli Chalmettes. Abbastanza semplice il primo punto al limitare di un boschetto alla fine della pista che portava al (ormai non più presente) vecchio ski-lift del Barral. Secondo punto piuttosto fisico ma semplice, in avvicinamento alla zona del Gondrand (per chi non conoscesse la zona, trattasi di un vulcano spento di spiccato interesse geologico). Punto tre senza particolari problemi, poi per andare al quattro c'era la prima vera sfacchinata della giornata. 
Si veniva mandati nel bosco del Brousset, pertanto si era obbligati a passare dall'arrivo della cabinovia degli Chalmettes. Si continuava poi nello stesso bosco costeggiando un corso d'acqua, su un terreno piuttosto ripido ed insidioso per andare al 5. Bella traversata per finire nel bosco della Doire, parte finale di un bellissimo fuori-pista invernale, il 6 si trovava facilmente. Anche il 7 in teoria non era complicato, ma per una disattenzione finisco un po' lungo e devo risalire. 
Ecco finalmente arrivare, come ogni "long" che si rispetti, il punto con la lunga traversata. Solo che qui la traversata era decisamente "tanto" lunga. Me ne sono accorto ancora prima di partire per andare al punto 8, avendo capito dalla mappa esattamente dove si trovava... per chi è pratico sulle pendici dello Janus. Quasi due km in linea d'aria come si evince guardando la mappa. Il punto, poi era collocato in una zona molto ripida. Mi rendo conto solo ora che, all'attacco dalla curva, avrei dovuto cercare subito una risalita per poi rimanere in una zona un po' più piana, avrebbe sicuramente facilitato la ricerca del punto di controllo, e ridotto la fatica fisica. Da lì, 5 punti  (fino al 13) non difficili, per poi l'ultima parte, davvero tostissima. Punto 14 fisicamente tremendo, si saliva quasi in cima al Prarial, 15 e 16 interessanti dal punto di vista orientistico, che servivano a spostarsi nella zona del Tremplin punto 17 tragico, situato su una discesa ripidissima nel bosco del Tremplin (vicino a dove anni fa mi prese una valanga).
Forse avrei dovuto cambiare strategia e approcciare il punto scendendo dalla pista, per pi girare a destra, ma onestamente ero troppo distrutto per fare questi ragionamenti.
Nessun problema al punto 18.
Gara di 7.150 km + 420 m di dislivello, ovvero 11.35 kmsf, corsa in 2:33:15, quindi circa 13:48 min/kmsf.
Che dire... gli ultimi 4/5 punti percorsi con pochissima forza rimanente e poca lucidità,  con il solo obiettivo di finire la gara. Alcuni errori assolutamente evitabili, ma tutto sommato sono contento della tenuta fisica su una distanza così impegnativa, oltretutto sempre sopra i 1900 metri di dislivello.
Spero vivamente di poter nuovamente correre su questa carta a breve, magari una middle. 
La considero davvero la mia gara di casa... 




venerdì 26 aprile 2013

Pioggia e fango ai Campionati italiani middle


Partecipare a degli eventi come questi campionati italiani middle è un'esperienza che mi lascia sempre due tipi di emozioni e ricordi.
Da un lato c'è la grande soddisfazione per essersi cimentati in percorsi e terreni molto tecnici, lunghi e faticosi, e l'aver fatto preziosissime esperienze in gara che difficilmente è possibile fare in gare minori… dall'altro lato però ci si confronta con i numeri uno in Italia (ho voluto correre nella M21, quindi con tutti gli Elite), e quindi si riesce a quantificare il gap fisico e tecnico che c'è da colmare se si vuole arrivare prima o poi nelle posizioni che contano. A parte i vari nazionali, che sono ovviamente (per me) irraggiungibili, ci si rende conto che c'è un sacco di gente che va davvero forte, e pensare di riuscire nel giro di qualche anno a giocarsela con loro è una scommessa affascinante... 
Ciò detto, se poi all'ottima esperienza orientistica si aggiunge la visita di Parma e una cena a base di tortelli all'Osteria dei Corrieri... cosa chiedere di più? 

Veniamo però alla due giorni di gare, campionati middle organizzati dal Cus Parma nei Boschi di Carrega, posti incantevoli situati in un parco naturale tra Collecchio e Parma. 
Il tempo purtroppo non è clemente soprattutto nei giorni precedenti l'evento, e la pioggia cade copiosa sui terreni di gara anche la mattina stessa dell'inizio delle gare.
Le qualificazioni si tengono il sabato, io corro nella M21, detta anche M Senior, 55 iscritti divisi in due batterie, i primi quindici di ciascuna passano alla finale A. Gli altri gareggiano nella finale B. 
La qualificazione è una gara di 6.3 Km + 340 m di dislivello ovvero 9.7 kmsf, il terreno è in buona parte argilloso e, date lo notevoli piogge, quasi totalmente fangoso, compresi i sentieri. In alcuni punti è assolutamente impossibile stare in piedi, anche disponendo di scarpe chiodate. 

I primi punti non presentano grosse difficoltà, a parte a tratti il terreno complicato, scivoloso e faticoso. La prima vera difficoltà si trova per andare al punto 7, dove bisogna osservare bene la mappa per scegliere il percorso ottimale. Essendo un tratto piuttosto lungo (il GPS riporta circa 1.6 chilometri, seguendo la mia traccia) occorre ponderare la scelta fin da subito, per evitare lunghe correzioni in caso di cambio itinerario a metà strada. La scelta da me compiuta non è male, riguardando la cartina con più calma forse si poteva utilizzare il punto 3 come "appoggio" e quindi passare nel bosco stando più vicini alla linea rossa, ma altri illustri atleti hanno fatto la stessa scelta.
Al punto 8 commetto un errore strategico, finendo in un terreno terribile ed avendo grosse difficoltà a uscirne. Dal 7, prendendo il sentiero occorreva andare a sinistra al primo bivio, e al secondo bivio fare azimut verso la 8, essendo però su un terreno abbastanza pianeggiante. Poche difficoltà fino alla 14. Poi nuovamente un punto abbastanza tecnico, da fare di azimut pieno da dopo la strada asfaltata (circa 400 metri). Nessun particolare problema fino all'arrivo.  
Una gara che in condizioni asciutte sarebbe stata molto più godibile, ma che nel fango richiedeva particolare attenzione, soprattutto per evitare incidenti. 
Gara percorsa in 2 ore, quindi circa 12 min/kmsf, in condizioni davvero estreme. Per la cronaca, avevo concluso l'ultima gara di circa 10 kmsf in 3 ore (vedere blog "Week end nel Vercors - 07 e 08 Luglio 2012") con alcuni grossi errori commessi, e in generale ero solito correre le molto più semplici MB in 12 min/kmsf. 
Era importante vedere un miglioramento netto su queste gare molto tecniche. L'obiettivo prossimo è riuscire a correre gare di questa lunghezza in circa 10 min/kmsf. 

La domenica si corre la finale (la B per me ovviamente) una 4,1 km + 135 m di dislivello, ovvero 5.45 kmsf. La condizione fisica non è ottima, soprattutto a causa della fatica del giorno precedente… tra l'altro un fastidioso mal di testa impedisce di ottenere la giusta concentrazione.
Parto quindi un po' deconcentrato e commetto (il classico) errore al primo punto. Non vedo la lanterna passando e vado lungo. Perdo parecchio tempo, ma  l'errore suona la carica per ritornare concentrato, e riesco a prendere un buon ritmo di gara, non velocissimo perché la stanchezza del giorno prima pone dei paletti. Particolarmente apprezzato il tratto 8-9, con una bella discesa e poi subito una salita faticosa. Forse poco reattivo nella parte finale (punti 12-20), facile sula carta ma da prestare attenzione a dove passare, in certi tratti, per non rimanere bloccato nel verde 2. 
Riesco comunque a tenere i 10 min/kmsf e concludere la gara in circa 56 minuti, comprensivi di un errore abbastanza grave al primo punto. Senza quell'errore, avrei fatto probabilmente i 9 min/kmsf. Tenere "comodamente" i 10 min/kmsf in gare in bosco di questo livello era un l'obiettivo che si era profilato possibile già a metà dell'anno scorso. 

I costanti allenamenti stanno dando i loro frutti, la lettura della carta sta notevolmente migliorando.
ll prossimo obiettivo è quello di riuscire a correre queste mddle costantemente tra gli 8 e i 9 min/kmsf. 

Appuntamento alla prossima gara a Branzola il 05 Maggio 2013. 

sabato 30 marzo 2013

Una "tranquilla" domenica orientistica di pioggia

Rimando all'ottimo blog di Andrea (http://ori-ciobin75.blogspot.it/2013/03/acqua-al-parco-nord-di-milano-ii-trofeo.html) la descrizione della "trasferta" che ci ha visti impegnati nella gara al Parco Nord di Cinisello Balsamo, valida come seconda tappa del Trofeo Lombardia.
La pioggia a fare da padrona, rendendo la giornata e la gara decisamente "toste" e per addetti ai lavori.
Ma veniamo ora alla gara...
Già andare in partenza è una bella impresa, 3 km sotto una pioggia battente, vento forte e molto freddo... anche se in palestra ho già effettuato il riscaldamento, decido di tenere una corsa leggera al fine di evitare risentimenti muscolari post-gara.
In realtà, malgrado il freddo, sentendomi bene, appena viene il mio turno parto decisamente (troppo) forte e corro i primi 500 m sotto i 4:49 min/km che saranno probabilmente la causa di un problema al bicipite femorale destro, che mi sta ancora facendo male. In ogni caso, primi tre punti decisamente buoni. Al 4 primo errorino, tipico errore da "incrocio", nella fretta si imbocca la strada   sbagliata. Buoni 5, 6, 7. Tra 5 e 6  non taglio il prato per riuscire a correre meglio sulla strada, data la presenza di pozzanghere e fango. Per andare all'8 non scelgo la strada più furba, perchè in gara non ho visto una scala che avrebbe consentito il percorso più veloce (puntinato in rosso sulla mappa, la scala cerchiata in rosso). Piuttosto bene fino al 12, poi alla 13 il primo errore grave. All'uscita dal bosco fitto della 12 non tengo bene la direzione, e finisco su una lanterna non del mio percorso. Fortunatamente riesco a capire l'errore commesso e rimedio, ma il tempo perso non è poco. Molto bene fino alla 17, poi commetto il secondo errore grave. Per andare alla 18, decido di affrontare il bosco fitto, e la cosa poteva anche essere una buona idea, ma dopo notevoli difficoltà nel ritrovare il sentiero, non devio al momento giusto (vedere puntinato rosso) e quindi allungo di molto il tragitto, perdendo tempo prezioso.
Dall'analisi degli split, risulta che in termini di tempo, gli errori che mi hanno penalizzato maggiormente sono stati proprio quelli alla 13 e alla 18, chi mi sono costati circa 4-5 minuti. Il resto mediamente corso a un buon ritmo.
La cosa positiva però, oltre a essersi divertiti e ad aver passato una bella giornata tra amici (Oricuneesi e non), è che la condizione fisica pian piano sta migliorando grazie agli allenamenti. In assenza di grossi errori si può cominciare a puntare a discreti risultati nella seconda metà della stagione, magari anche prima.

Appuntamento alla prossima gara il 14 Aprile, Cuneo centro storico, gara di casa...

 

sabato 16 marzo 2013

Mappa fatale a Sesto Calende


La stagione orientistica 2013 (quella che conta per i punti) è davvero iniziata, e questa è una notizia positiva.
La stagione 2012 si era chiusa con buoni risultati in alcune gare promozionali, e la stagione 2013 si era già aperta con una divertentissima giornata Co/Trail-O al parco Colonnetti di Torino. CO promozionale e gara di Trail-O valida per la combinata con il Treilonlain, bellissima e stimolante iniziativa organizzata dagli amici del GSport di Torino. 
Per coloro i quali fossero interessati, ecco il sito http://gsportgare.wordpress.com/category/treilonlain/treilonlain2012/presentazione/
Aspettiamo con ansia la nuova sfida per il 2013!

Dopo un inverno all'insegna delle grandi sciate e di un discreto freddo, ora è il momento di ricominciare a divertirsi scorrazzando nei boschi e nei centri storici di mezza Italia. 
La prima occasione è una gara regionale long a Sesto Calende, valida come I prova del Trofeo Lombardia. Io ed Andrea ci iscriviamo in MAK. 
Reduce da una brutta bronchite, lo scopo di questa gara doveva essere principalmente quello di testare la condizione fisica e mentale e, perché no, se possibile fare anche un bel risultato.

Purtroppo il "fare un bel risultato" sfuma subito, perché nella concitazione della partenza prendo la mappa di un'altra categoria (MAM) e me ne accorgo solo al primo punto, dato che il codice della prima lanterna presente nella descrizione punti (almeno questa è della MAK) non coincide con il codice presente realmente sulla lanterna (a fine gara scoprirò che il buon Andrea ha voluto replicare al 100% le mie gesta). Dopo l'ovvia demoralizzazione che segue eventi "orientisticamente nefasti" come questo, decido di gustarmi il bellissimo bosco ed approfittarne per allenarmi un po', riducendo la velocità della corsa ed esercitandomi nella lettura delle forme del terreno, scegliendo talvolta traiettorie volutamente più difficili di quanto avrei fatto in una gara normale. 

Il risultato è quello visibile sotto (la traccia GPS è affidabile solo dal punto 1 in avanti). 

Nei tratti tra 1-2 e 2-3 riesco a sfruttare gli elementi naturali e le curve di livello senza affidarmi ai sentieri, nel tratto 5-6 tento un azimut contando i sentieri, sbaglio ma mi rilocalizzo in fretta, mentre nel tratto 8-9 non mi appoggio ai sentieri e mi affido alla lettura del terreno e della vegetazione, con buoni risultati nella sicurezza di navigazione. 
Si trattava comunque di una prova tecnicamente semplice, su terreno popolato da molti sentieri, con prevalenza di bosco bianco molto pulito, con leggere pendenze.

Buone le sensazioni fisiche (la bronchite è acqua passata) e anche quelle mentali. 
Tutto fa presagire ad una buona prestazione il 24 Marzo al Parco Nord di Milano, II prova trofeo Lombardia, ovviamente a patto di prendere in partenza la mappa corretta...