venerdì 10 aprile 2015

SUUNTO Sprint Race Tour a Brescia e Castelvetro di Modena

Anche se un po' in ritardo mi accingo a commentare brevemente le due gare nazionali sprint a Brescia e Castelvetro del 28 e 29 Marzo scorso.
Giornate molto intense... vissute con il nostro amico Michele Fiocca.
Torino - Brescia il 28 al mattino, gara al pomeriggio, spostamento a Modena in serata (con rapida visita della città e cena con amici di Michele, molto simpatici)  poi gara a Castelvetro di Modena il 29, pranzo in ottimo agriturismo in un posto meraviglioso vicino a Maranello con Damiano e Valentina, amici che abitano in zona e che non vedevamo da parecchio tempo.
Spostamento a Reggio Emilia, rapida visita alla città e ritorno a Torino il giorno successivo.
Essendo riusciti a essere a casa il lunedì in tarda mattinata ho anche pensato bene di andare a "defaticare" in collina... altri 15 km e 600 m di dislivello di corsa su sentiero.

Ma veniamo alle gare. La gara a Brescia doveva essere tutta al di fuori del castello, quindi una gara più scorrevole, per velocisti puri. In realtà a causa dei problemi legati ad una manifestazione, gli organizzatori hanno deciso di far correre, praticamente, solo nel castello.
Il castello di Brescia è una di quelle cose che rendono una sprint davvero difficile, provare per credere! Ci sono molti passaggi stretti e difficilmente visibili in carta, sottopassaggi, scale, in generale  molti modi per arrivare in un posto, alcuni più intelligenti, altri meno, e la difficoltà di dover fare in fretta a decidere rende la sprint molto più avvincente.


La gara, come spesso mi accade, non parte nel migliore dei modi, qui complice anche la stampa su carta di non alta qualità (comprensibile vista la necessità di rifare in fretta e furia i percorsi all'ultimo momento) e quindi affronto il punto 1 con molta indecisione, tipico di quando non si è entrati subito in carta. Poi però le gambe ci sono e lo dimostro nei punti 2 e 3, correndo come se non ci fosse un domani... troppo forse visto che poi, sempre correndo decisamente forte, commetto un errorino al 4 (prontamente corretto, ma son sempre secondi preziosi). Perdo tutta la baldanza andando al 5, dove le curve di livello e le scale impartiscono una severa lezione alla mia preparazione fisica. Fortunatamente sono abbastanza lucido e non tento di mantenere un ritmo impossibile, e mi comporto piuttosto bene nei punti difficili, ovvero 6,7,8,9,10. In particolare 6 e 7 sono davvero tosti, e richiedono alcuni secondi da fermo per capire cosa fare. A quel punto capisco che sono uscito dalle difficoltà del castello, e riprendo a tenere un ritmo di corsa elevato per i punti 11,12,13,14,15 dove mi comporto nuovamente abbastanza bene. Al 16, un punto di una semplicità disarmante riesco a commettere la seconda grossa cavolata della giornata, che evito di commentare... la traccia GPS come direbbe il buon Freddy Mercury in Breakthru "speaks books"...
A quel punto sprinto verso la 100 e un simpatico fotografo mi coglie anche nella ripartenza...
una bella foto, che da poco è diventata l'immagine del mio profilo su Facebook (grazie alla segnalazione di Marco Della Vedova!).
Poi all'arrivo se ci fosse stato un prato mi ci sarei buttato dandomi dell'idiota, come scrisse il buon Pedrotti in un suo blog, ma in realtà vedo solo il buon Stefano Galletti (che saluto) intento a commentare la gara, sempre con grande simpatia e professionalità.
27 minuti, a 07:57 min/kmsf mentre i buoni Zagonel, Seppi (Andrea) e Curzio volavano nelle prime 3 posizioni con tempi totalmente inarrivabili.
16° su 26 partecipanti, contento per come ho gestito il castello, molto meno per altri errori evitabilissimi. A essere onesti, mi sarei potuto giocare il 15° o il 14° posto, avessi evitato gli errori, togliendo 2 o 3 minuti, ma non molto di più.

Il giorno dopo a Castelvetro di Modena (borgo veramente bellissimo) parto molto concentrato, deciso a fare un po' meglio del giorno precedente.

E naturalmente al primo punto riesco subito a dare il meglio di me, non vedendo una scala enorme, e facendo il giro lungo. La cosa buona è che, con partenza decisamente in salita, non spingo al massimo. Poi 2,3,4 sono ok, a parte il 4 dove ho una indecisione perché non vedo il mini-passaggio nella siepe. Anche qui comunque tengo un ritmo di corsa non troppo sostenuto. Alla 5, che chiude la farfalla, commetto forse l'unico vero errore un po' grave della gara, a causa della perdita di concentrazione. Appena mi rendo conto dell'errore comunque recupero in fretta. Dal 6 in avanti comincia un'altra gara, sempre in anticipo con la lettura dei punti, e in progressione. Addirittura corro lo sprint finale dalla 100 al finish intorno a 02:50 min/km.
Concludo in 23:27, 9° su 21 partiti, davvero molto soddisfatto per la prestazione, probabilmente la mia miglior sprint di sempre, soprattutto considerando che era una gara  di livello nazionale, come quella a Brescia.

La condizione fisica c'è e sta costantemente crescendo (anche se mentre scrivo purtroppo sto ancora soffrendo di un piccolo infortunio al vasto mediale sinistro, che spero rientri in fretta...) e andrebbe sfruttata ancora meglio. Il potenziale della corsa è superiore a quanto fatto finora in gara, ma per sfruttarlo al 100% bisogna avere una condizione tecnica e mentale all'altezza (banalmente la testa deve stare dietro alle gambe).
Speriamo che nel prosieguo della stagione i miglioramenti continuino ad esserci.














mercoledì 25 marzo 2015

2013 Fango a Carrega ... 2015 Fango a Carrega...

Nel 2013 ci avevo corso per la prima volta, ai campionati italiani middle, come ho raccontato nel blog scritto per l'appunto due anni fa.
Giusto per rievocare un po' l'evento, aveva piovuto praticamente per una settimana, la situazione il sabato alla gara di qualificazione sulla parte "sud" della carta era qualcosa di allucinante, semplicemente non si stava in piedi, né in salita né in discesa (e né in piano...).

Avevo patito, ero caduto varie volte e alla fine avevo cercato solo di concludere la gara. La finale a livello di terreno era stata un po' meglio, ma sicuramente sempre impegnativa. L'unica cosa buona era che, almeno durante le mie gare, almeno non aveva più piovuto.

Quest'anno mi sono detto: "figuriamoci! dopo il diluvio del 2013 sicuramente ci sarà un sole enorme!"
Macchè... il tempo è stato addirittura peggiore del 2013, perché oltre a esserci fango esattamente come nel 2013 ha diluviato per tutto il tempo e faceva un freddo cane.

 Mi presento comunque in partenza piuttosto tranquillo e insensibile agli agenti esterni nonostante l'acqua in testa, il freddo, alcune noie del giorno prima a Parma (bici a noleggio dell'ostello rubata e cazziatone fatto da me alle 23:00 ai vicini di camera che a 40 anni suonati hanno pensato bene di improvvisare un piagiama party... BAH ) e l'incubo del fango che di lì a poco mi avrebbe torturato per 11.1 kmsf.

Dicevamo, appunto, gara long in MA da 7.6 km + 350 m di dislivello.

Come al solito il primo punto è sempre un po' uno spauracchio, alla fine decido per la scelta più conservativa.
Confrontandomi poi a fine gara con chi va forte, scopro che la scelta era azzeccata. Sicuramente pago un po' di indecisione nelle prime fasi e un po' di difficoltà nel superare i vari alberi abbattuti presenti sul sentiero.
Nessun problema alla 2, e per andare alla 3 ho più difficoltà e indecisioni in discesa che in salita. Poi alla quattro un po' di vero orienteering. Per andare alla 5, tratta davvero lunga, sono possibile molte scelte di percorso. Sono convinto di aver fatto una scelta abbastanza azzeccata. Da segnalare solo un po' di casino all'inizio (purtroppo sono passato senza volerlo in una zona privata, ahimè...) poi dopo il lungo tratto di strada ed il grezzo, sicuramente qualche rallentamento qua e là e dal lago mi accorgo solo rivedendo la mappa che conveniva passare dalla parte ovest del lago, si evitava un saliscendi che ho fatto passando a est. Piuttosto bene e filanti 6-7-8, poi per andare  al 9 dopo aver fatto un'ottima strategia  vado a incasinarmi proprio in zona punto, come si vede dai ghirigori della traccia. 10 - 11 e 12 nuovamente filanti e concludo in 1:36:59, che mi vale una media di 8:44 min/kmsf la mia miglior prestazione di sempre, in una gara long.
Tra l'altro nonostante il fango e le condizioni ambientali davvero estreme arrivo piuttosto "fresco".
Peccato quell'errore al 9, probabilmente l'unico vero errore della gara.

Che dire... innanzitutto nonostante il fango perenne ritengo che questo posto sia ottimo per fare orienteering, e la mappa è di alto livello (bravo Remo!). Poi sono molto soddisfatto della mia gara, e a volte bisogna esserlo per continuare ad avere la giusta motivazione.
Per la cronaca, a Carrega 2013 avevo chiuso la qualificazione middle (che era più corta) in circa 2h
e nel blog mi dichiaravo soddisfatto perché ero riuscito a fare 12 min/kmsf e mi davo come obiettivo per gare del genere 10 min/kmsf.
Ora sono andato a 8:44 min/kmsf... potrei darmi un 6:30 min/kmsf  come obiettivo e vedere tra due anni a che punto sarò!

Scherzi a parte, malgrado qualche errorino e le varie indecisioni/rallentamenti che ancora ho, che però vedo che gara dopo gara sono sempre meno, la prossima sfida è quella di riuscire a contenere gli errori andando più forte e sfruttando meglio il potenziale fisico, che adesso comincia ad essere ragionevole.
Non è facile per nulla... chi fa questo sport sa quanto è difficile migliorarsi, ma bisogna crederci.

Per il resto da segnalare il ritiro di mia moglie Elisabetta per un malessere e l'ottimo terzo posto di Michele Fiocca, amico e compagno di viaggio in questa avventura (e molte altre) , compagno di allenamenti di corsa e in bici.

Un saluto particolare va a Dario Pedrotti, fortissimo atleta della M35 di cui leggo sempre i blog. In particolare prima della gara ho riletto il quello sui suoi campionati italiani middle a Carrega del 2013 e mi sono buttato per terra dalle risate! Troppo forte... A presto Dario, ci incroceremo in qualche gara quest'anno!

mercoledì 4 marzo 2015

Doppia mappa a Clusone

Sarò ripetitivo e dirò cose ovvie, ma la long è sempre la long.
Personalmente la considero la "principessa" delle gare di orienteering, ed è per preparare questa tipologia di gara che sto facendo gli sforzi maggiori in allenamento.

Partire per competere in una long, ogni volta, è come partire per un viaggio fatto di solitudine, fatica, concentrazione e natura. Amo in particolare i tratti lunghi, quando a seguito di una grande concentrazione per decidere la direzione, si corre seguendo la propria strada, la propria linea, e nessuno può mettere in discussione la nostra scelta, redditizia o meno, più lunga o più corta, conservativa o d'assalto.

Ma veniamo alla gara (per me prima gara di bosco della stagione 2015), se no mi perdo in soliloqui vagamente poetici.
Non si può dire che a Clusone la carta sia facilmente adattabile ad una gara long, ma gli organizzatori hanno a mio avviso fatto un lavoro egregio, almeno per quello riguarda la MA.
Ho apprezzato l'idea del cambio mappa, con una tracciatura un po' middle-oriented nei primi 16 punti, e poi con tratte più lunghe nei restanti 13.

Entriamo nel ricordo della gara, questa volta vado un po' nel dettaglio.






































Come al solito al primo punto mostro qualche titubanza e faccio una scelta molto conservativa che passa per i due sentieri, prima di puntare al verde 2, ottima linea d'arresto per poi puntare alla 2.
A ben guardare avrei potuto subito "lanciarmi"
come indicato dalle frecce rosse, passando tra la roccia ed il verde 2.

La gara prosegue abbastanza filante fino al punto 6, poi incappo nel primo errore grave.
Nell'andare alla 7 non prendo bene la direzione dal masso, e mi ritrovo sul sentiero, perdo un po' di tempo a ritrovare il riferimento, poi vedo  i due massi a est del prato e riesco ad andare al punto.

Dalla 11 al 12 mi lascio sorprendere e finisco in dei rovi devastanti (purtroppo non sarà l'unica volta...) infatti sottovaluto quella striscia molto sottile di verde 2 vicino al prato. Una possibile alternativa era quella indicata dalle frecce rosse.
Dalla 13 alla 14 commetto l'errore di lettura di cui probabilmente mi rammarico di più... semplicemente non vedo del tutto la possibilità di passare per i due ponti, come indicato dalle frecce rosse. Avrei potuto evitare   sia i saliscendi nella parte iniziale, sia (soprattutto) la salita finale.
Ancora un po' di fatica alla 15 e poi una bella corsa rigenerante e in piano alla 16, dove vi è il cambio mappa.
Il 17 è un punto interlocutorio, poi c'è subito la tratta più lunga della gara, dal 17 al 18.

Anche qui, ora che sono comodamente seduto in poltrona a commentare le mie "gesta" è facile dire che mi sarei divertito di più a gettarmi a capofitto nel bosco e seguire i vari sentieri. Onestamente in gara l'idea di poter correre un po' sull'asfalto mi ha allettato troppo... sicuramente non l'idea più redditizia, ma almeno ho riposato un po' la mente.


Poi la gara prosegue abbastanza bene, a parte la partenza dalla 20 alla 21, che vado a fare inspiegabilmente un giro dell'oca su sentiero, mentre dalla 21 alla 22 arriva il vero segno di stanchezza perché parto in direzione opposta verso la 25... fortunatamente me ne accorgo subito e limito il danno.

Se già la mente è stanca il fisico riceve l'ultima mazzata tra 25, 26 e 27, dove le salite su terreno molto ripido ed accidentato si fanno sentire. Infatti sull'ultima salita dell'ultimo punto, dalla 28 alla 29 lungo il muretto sul prato sono costretto a camminare.

Qual è il bilancio? Innanzitutto mi sono divertito come una matto... che è la cosa più importante. Questa mappa di Clusone è un vero spasso, il bosco è quasi sempre pulito e si riesce a correre bene.

Per quanto riguarda la prestazione, le mie considerazioni sono le seguenti. Il percorso era 10.66 km + 240 m di dislivello, ovvero 13.1 kmsf corsa in 1h 58 min, alla media di 9 min/kmsf.
E' ad ora la mia miglior media di sempre in una gara long, avendo comunque compiuto abbastanza errori (la stima degli errori è di circa circa 10 min), ed essendo la prima gara in bosco della stagione posso ritenermi soddisfatto. Errori a parte, c'è ancora da mettere un po' a posto la condizione fisica, perché nonostante gli allenamenti sugli ultimi punti ero molto stanco.
Un percorso come questo in modalità "trail", lo corro in circa 1h 10 min ma si sa, l'orienteering è tutta un'altra storia. Penso comunque di poter arrivare a stare sugli 8 min/kmsf per fine stagione su gare di questo genere.

Adesso c'è la spint a Recco, dove spero di confermare la buona gara di Savona, poi il prossimo test su una long sarà probabilmente ai boschi di Carrega. Sono anche impaziente di vedere il mio attuale livello su una middle.

lunedì 16 febbraio 2015

Sea-O-Liguria a Savona, a un passo dal vero potenziale nella Sprint

Molto spesso un'attività sportiva agonistica lascia insoddisfatti, e dopo una competizione si è portati a vedere il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che quello mezzo pieno.
Quante volte ci sorprendiamo a dire:"Ah... se qui avessi fatto così piuttosto che cosà" ecc...

Nel caso dell'orienteering, questo tipo di discorso è un must dopo la gara, specialmente quando ci si ritrova insieme con i propri amici avversari ad analizzare la gara, punto di controllo dopo punto di controllo... e si finisce sempre a fare l'elenco degli errori di lettura, dei rallentamenti inutili, del fatto che si è andati in crisi, e via discorrendo.

Devo ammettere che in questo sono davvero un maestro ma questa volta, in questa gara, voglio partire con una considerazione diversa, ovvero che, forse per la prima volta, ho sfiorato la possibilità di esprimere in gara il mio vero potenziale.

Ma andiamo con ordine.
Parto con il dire che la prima gara della stagione a Camogli, un po' raccontata nel precedente post, non era andata proprio come sperato. Un inverno di allenamenti (soprattutto in ottica middle e long, va detto) vanificati da 2 costole incrinate per aver fatto il pirla...

Nonostante le costole non fossero ancora a posto, parto con il morale molto alto, e la mattina della domenica mi reco da Albissola a Savona di corsa, per fare un po' di riscaldamento adeguato, seguito dalla moglie in bici. Fa molto freddo, ha piovuto tutto il sabato, e c'è un vento gelido... ma almeno c'è il sole che fa sperare di trovare, nella gara, un terreno in buona parte asciutto.
Arriva il momento della partenza, prendo la mappa e mentre corro cerco subito di localizzarmi.
Arrivo a capire un po' troppo tardi la linea ideale (in verdino), e opto per fare un po' più strada senza rallentare... (la traccia GPS purtroppo è un po' rovinata perché si partiva sotto un portico).
La gara prosegue filante fino al punto 13, dove quasi sempre riesco
a correre intorno ai 4 min/km ed in alcuni casi scendo fino a 3:20.

Poi commetto l'unico vero errore di cui mi rammarico.
Per andare al 14, che poteva essere o sull'angolo dentro il parco giochi o fuori dal parco giochi, saggiamente decido di guardare in corsa la descrizione punti... ma purtroppo mi confondo, e perdo un po' di tempo a tornare indietro ed entrare nel parco giochi, come si vede dalla figura.
I punti nel Priamar fortunatamente sono abbastanza semplici, riesco a fare un buon ritmo anche lì, e gli ultimi punti fuori dal Priamar sono di nuovo da fare sotto i 4 min/km, perché fortunatamente gambe e fiato sono a posto.


In sintesi: la distribuzione del passo, si nota che la campana è centrata sui 4:30 min/km


e la stima degli errori, in secondi, che evidenzia l'errore significativo alla 14 (39 s)


Ho fatto la mia miglior sprint di sempre, ed esprimendo totalmente il potenziale potevo avvicinarmi al terzo posto... ed avvicinarmi a Marco sarebbe stato un vero onore!
Per il resto, la classifica...


Christopher ed Enrico sono inarrivabili... per ora.

Staremo a vedere cosa mi riserveranno le gare di bosco quest'anno... ma cominciare con un netto salto di qualità nelle sprint fa piacere, sperando almeno nelle Sprint di mantenere se non migliorare questo livello.

Concludo il blog con un paio di istantanee post-gara...
una con due dei miei compagni di squadra, Claudio e Andrea, sempre ottimi avversari, ed una con la mia compagna di vita, anche lei impegnata in gara, e con ottimi risultati!



Alla prossima...

giovedì 5 febbraio 2015

E con il 2015 si ricomincia a scrivere...

Qualcuno potrebbe credere che ho mollato l'orienteering. 
Qualcuno potrebbe credere che non mi andava più di scrivere blog.
In realtà a volte succede così, che semplicemente ci si dimentica da fare qualcosa,
e se poi non si pone un'azione correttiva, il dimenticarsi da episodio isolato diventa la regola.

La realtà è che non ho affatto smesso di correre, anzi...
Nel 2014 ho corso, e molto più del 2013. 
Tra le varie esperienze, io e mia moglie siamo andati  ai campionati nazionali francesi,  siamo anche andati a correre in Repubblica Ceca. Indimenticabili i campionati italiani al passo Vezzena.
Inoltre ho cominciato ad allenarmi seriamente... soprattutto in ottica delle gare long, cominciando anche a cimentarmi nelle distanze dei trail.

Ormai corro fisso in MA, anche le gare long, e a volte comincio ad avere un po' di soddisfazione a livello agonistico avvicinandomi, quando la gara non è troppo tecnica, ad alcuni di quelli che corrono in Elite. 

Ciò detto, quest'anno (2015) pensavo di aprire la stagione con il botto... gara sprint a Camogli e volevo fare bene.
Purtroppo pensando di avere molti anni in meno di quelli che ho, il venerdi precendente la gara (la gara era di domenica) ho pensato bene di andare a pogare al concerto di un mio amico.
Risultato: 2 se non 3 costole incrinate. 
Inutile dire che le spalle vincono sempre contro il torace...

Spinto però dall'amore per l'orienteering, dopo un sabato passato in pessime condizioni fisiche, decido di cimentarmi ugualmente nella gara.
La quantità di scale e salite mettono subito alla prova la mia povera cassa toracica, e mi accorgo immediatamente di non poter spingere al massimo. Inoltre, essendo la prima gara della stagione, mi ritrovo anche un po' "lento" enlla lettura, rispetto alle ultime gare del 2014. Perciò tento semplicemente di portare a casa una gara dignitosa evitando di soffrire troppo.

Alla fine ci riesco, anche se il mio target per una gara del genere, in condizioni di forma buone,
era intorno ai 19 minuti. 
Mi ritengo comunque soddisfatto, data la situazione 


Per il resto, giornata di sole bellissima, un po' di turismo in ottima compagnia dopo la gara e grande abbuffata di focaccia.

Vi lascio con il momento del mio arrivo



Non male no?

Alla prossima...